mercoledì 15 dicembre 2010

A due mesi... dalla mia ultima schiacciata...

Cammino con una stampella, non ancora benissimo. Zoppico.
Ho le unghie blu, i capelli biondissimi.
E domani torno in ufficio.

Buonanotte, a due mesi da quella ultima schiacciata.

giovedì 9 dicembre 2010

Save me, please.


Un giapponese, perlomeno aveva le fattezze di un orientale.
Tale uomo questa notte mi ha violata nel peggiore dei modi.
Sono incinta
Cioè nel sogno, senza il mio consenso, ha infettato il mio corpo con il suo seme.
Così valutavo come sarebbe stato nostro figlio.
Con i capelli dritti. Piastrati per natura.
Con gli occhi allungati.
Lago.
Lago di sudoreLago di sangue
Lago di sperma.
Save me from my dreams.
Help me.

Killing Joke - Adorations

martedì 7 dicembre 2010

Attività onirica intensa ed evanescente.

La mia attività onirica non è mai stata così intensa e mi chiedo se quando tornerò a lavorare si bloccherà oppure resterà tale. Mi da molti motivi di pensare.
Questa notte dopo averci impiegato ore a cadere nelle braccia del sonno ho sognato nuovamente l'evanescente. Cioè ho sognato per l'ennesima notte un uomo che non conosco, che non ho mai visto e che probabilmente non esiste. La settimana scorsa ho condiviso anche con D. questa mia cosa, così per essere del tutto sincera. Sebbene non si debba considerare un atto nel sonno come un tradimento? Bah.
Comunque questa notte l'uomo evanescente che per comodità chiamerò E. a differenza degli scorsi sogni non era per nulla passivo.
Questa notte E. mi ha fatto entrare in casa sua consapevolmente. Una casa vuota. Solo pareti bianche e pavimenti scuri. Non parlava. Sempre e rigorosamente muto. Mi ha bendata con un foulard nero e mi ha legato le mani dietro la schiena con un altro foulard, sempre nero. Tenendomi per quest'ultimo mi ha fatto camminare all'indietro fino a che non ho raggiunto una parete (questo però posso averlo sognato perchè ieri ho riesumato nella mente l'Edipo del teatro del Lemming dove si viene bendati e legati). E mi sembra mi abbia detto all'orecchio ma non posso giurarlo perchè la bocca era chiusa (come faccio a dirlo se ero bendata? è un sogno, no?) "non devi vedere, perchè io non esisto". A quel punto sentivo il muro dietro di me. Rumore di scotch. Mi ha fatto appoggiare le mani sul muro con lo sguardo penso rivolto verso di lui e mi ha incollato lo scotch al muro da una parte fino all'altra come a bloccarmi il bacino. Ha iniziato a baciarmi i piedi, le scarpe. Partendo dal piede malato. L'ha baciato mille volte come per liberarmi dal dolore che mi ha provocato in questi mesi, la mia appendice. Giuro che se ci penso sento ancora la sensazione. Da lì poi è salito lungo le gambe. Con dei piccoli passi con dei piccoli movimenti quasi impercettibili, davvero come di qualcosa che none siste, che non c'è. Il mio animo aveva già le convulsioni. Tic, Tic, Tic, Tic goccia dopo goccia stillava già in attesa di essere violato. Avrei voluto toccarlo. Ma avevo le mani legate. Avrei voluto vederlo ma avevo gli occhi chiusi, bendati. Dal piacere quell'impotenza diventava dolore.
Saliva, saliva sempre di più. E colava dalla mia bocca la stessa. Non mi aveva resa muta ma non avevo il coraggio di parlare spaventata dal dire qualcosa che avrebbe interrotto definitivamente la sua presenza, evanescente.
Poi l'ho sentito alzarsi, non doveva essere molto più alto di me.
Mi ha messo le mani sulla vita legata (in tutti i sensi !) e ho sentito un rumore strano, una fodera, pareva avere in mano qualcosa. Nella mia testa poteva essere qualunque cosa, anche un coltello (anche questo credo di averlo trasportato nel sogno dall'Edipo del Lemming) e invece non lo era. E. sapeva anche parlare e nel silenzio di quella stanza invece di abbattere del tutto ogni mia bassissima resistenza alla sua sensualità immaginata ha iniziato a leggere.
Il testo della canzone "Gli uccelli" Di Battiato.
(Cristo ! Questo sogno è stramaledettamente pieno di sensi inversi)
E dopo che l'ha letto io sono (s)venuta.
Devo assolutamente controllare la mia attività notturna che sta assumendo contorni inquietanti.
"Voli imprevedibili ed ascese velocissime
Traiettorie impercettibili
Codici di geometrie esistenziali."

lunedì 6 dicembre 2010

Fabrizio de Andrè - Ballata dell'Amore Cieco o della Vanità

Una ballata

Oggi tuffo nel passato ascoltando i Bluvertigo e De André, mentre il mio piede si sgonfia e diventa pallido come il resto di me.
"Amor, se mi vuoi bene. Tagliati dei polsi le quattro vene"

mercoledì 1 dicembre 2010

iLdIoDeNaRoHaViNtOdIo

Sono ormai 5 giorni che ho tolto il gesso e iniziato la fisioterapia.
E' faticoso ma ogni 24ore vedo miglioramenti, piccoli ma ci sono. Non cammino ancora ma miglioro.
Per quello che riguarda il resto dell'andare quotidiano non vi sono miglioramenti. Studio poco, ciondolo stampellante per la casa, guardo dalla finestra, scrivo messaggi, ascolto musica, leggo e rileggo sempre lo stesso libro. E chiaramente sogno. Sono due notti che sogno di essere tornata a lavoro ma non nel mio ufficio ma di essere ritornata a fare la cassiera. E ho montagne di soldi da contare e non riesco, e conto e ne trovo di falsi e li riconto. E li mazzetto e li sistemo e li riconto e ci sono soldi stranieri e non mi capisco e ho l'ansia perchè c'è il portavalori. Follia
Ho i sensi rallentati come se tutto si fosse bloccato come il mio piede.
Sto quasi stancando me stessa a forza di parlare di lui.
In attesa che tutto torni a girare ...
vorticosamente
possibilmente
ubriacandomi.

sabato 27 novembre 2010

Una estremità violacea.

Ebbene si, è stato a lungo dibatutto ma tra i due mozzichi d'ossa c'è una nuvoletta (callo osseo) non troppo pronunciata ma c'è. Così mi ha tolto il gesso e sfilato i due ferri dal piede. Ho fatto anche la prima seduta di fisioterapia ma tutte le mie speranze di camminare in una settimana si sono infrante quando ho visto la condizione. Non si tratta più di un piede. E' una estremità al bordo di una gamba raggrinzita violacea in alcuni punti da sangue raffermo, crostoficato di betadine (40 giorni senza essere mai lavato), un po' storto, gonfio a livello della caviglia, con due buchi che ieri sanguinavano copiosamente e oggi invece dormono. Appena l'ho visto libero ero felice. Da ieri sera ogni volta che lo guardo mi viene da piangere e mi rendo conto che sono proprio una donna senza carattere. Invece di usare tutta la mia forza mentale su pensieri cretini dovrei usarla sulla determinazione a riprendere a camminare. Venti giorni ci vorranno, se va bene.
E chi lo dice in ufficio?
Non ho più lacrime per piangere ma non so fare altro, maledetta me.

martedì 23 novembre 2010

stato fisico: un film dell'orrore

"Sei il colore che... non ho! E non catturerò. Ma se ci fosse un metodo, vorrei che fosse il MIO."


Questa mattina mi sono osservata allo specchio per più del solito minuto e mezzo al quale mi sto dedicando nell'ultimo mese. Ho delle occhiaie spaventevoli. Dei capelli avvizziti come la pelle della gamba destra. Gli occhi spenti. La gamba destra molto più magra della sinistra. Forse ho preso un chilo o due con questa vita sedentaria. Però ho le guance scavate, un po' sofferenti. Una immagine da pietà.


Se penso poi che ho due ferri incastonati nel piede come nei migliori film dell'orrore mi viene da vomitare. Ogni notte sogno in riferimento a venerdì. Sogno che mi diranno di stare altri venti giorni con il gesso. Sogno che mi sfileranno via i ferri a vivo e urlerò e sgorgherà il sangue. Sogno che non tornerò a camminare bene, io fanatica del tacco 12. Sogno che mi si spezza un ferro nel piede e resta lì per sempre. Sogno che mi tolgono i ferri e mi ci legano i polsi al lettino e abusano di me. Sogno che non potrò più ballare e correre.
Vaffanculo, mi faccio un altro caffè.
Non voglio più dormire.




lunedì 22 novembre 2010

Sogno, no son desta !

Oggi metto l'arma nel velluto: ho voglia di restarmene qui. Gentilmente abbarbicata a quattro cinque immagini che ho appena sognato. Nell'ultimo mese di reclusione con i sogni faccio il delirio. Mi succede qualunque cosa e sto iniziando a pensare che siano più interessanti della vita reale. (Mi sto rinchiudendo in me stessa?)
Peccato che, la venuta di Morfeo, peraltro anch'essa molto desiderata, tardi sempre a farmi visita cosicchè in quei brevi sprazzi di sonno devo consumare velocemente tutti i paradisiaici mondi in cui mi auto catapulto.
Proiettata verso venerdì e la speranza che mi tolgano il gesso.
Che consolazione
!

domenica 21 novembre 2010

La proporzionalità tra l'immoralità e l'immortalità !

Anche questa mattina piove. Io e D dormiamo a sensi alterni. Io mi addormento alle tre, lui si alza alle otto, io mi alzo alle 11, lui a quell'ora si riaddormenta. Così continuo a dedicare tempo a questo libro (Papà Goriot Honoré De Balzac) e a massacrarmi il cervello con il ragionamento sui giudizi e sui giudici.

E non ne trovo conclusione.
Non trovarne una conclusione, indirizzata poi in modo sbagliato da altri che mi indicano appositamente la strada scorretta in questo labirinto per farmi sviare.

Anche questa mattina la sensazione di immoralità è inversamente proporzionale a quella di immortalità.

Dall'alto della mia sensibilità mi scende una lacrima. Sprecarle così mi lascia attonita. E con la gastrite.

Meglio cercare un pensiero superficiale che renda la pelle splendida.

sabato 20 novembre 2010

Decido IO cosa è immorale o illecito. solo IO.

Ascolto afterhours e mando a fare in culo questo gesso che mi costringe seduta qui con la gamba alta mentre vorrei volare come un rapace. Perchè qualunque rapporto interpersonale deve sempre finire ridotto ad un misero rapporto di sensualità, di sesso, di fisicità. Perchè non ci si può scambiare tra uomo e donna pensieri, musica, sogni parole, discorsi anche sconclusionati senza per questo tradire, distruggere quello che si ha? Perchè?
[ti disintossica le vene dai resti del mio seme]

Mi dai l'alcol, la carta,i fiammiferi. Me li metti in mano e poi come pretendi che io non li usi? Contro di me, contro di te, contro tutto quello che ho, a rischio di perderlo. Io sono così. Non sono immagine, finzione. Io rischio tutto se vale la pena. Io rischio sempre e dove è il limite dell'immoralità, del lecito: LO DECIDO IO. Me ne assumo tutte le responsabilità.

Non ne posso più. Voglio coltivare tutto quello che trovo e che può crescere, qualunque cosa essa sia. Oppure lasciatemi in pace. Fate morire i miei sensi, uccideteli, fatemi una lobotomia. Costringetemi a non pensare, a non vivere, a non provare sensazioni.

Cosa posso fare se mi inumidisco le mani solo qui da un divano? Cosa posso fare se mi scoppia la testa solo a guardare una immagine? cosa posso fare se so scriveere, parlare, sorridere, flirtare. Cosa ci posso fare ?

Davvero. Questa mattina sono completamente stordita da me stessa. E da te che mi hai portato l'alcol, i fiammiferi e la carta e adesso vuoi fare il pompiere !

venerdì 19 novembre 2010

Smerciare pensieri

Ciao Mondo, iersera sono andata a dormire presto perché avevo sonno. Ero stanca, non lo so ho passato una pessima giornata. Mi sono addormentata. Poi uno dei vicini di casa è rientrato e ha sbattuto la portiera dell’auto che pareva quasi volesse romperla così poco dopo mi sono svegliata. Ed è iniziato il cruccio. Un cruccio alimentato da dei messaggi sul cellulare a cui ho voluto rispondere da sotto le coperte per non svegliare chi mi dorme al fianco. Ora sono completamente rincoglionita. Proprio comatosa ma mi sono alzata e ho fatto colazione: dormirò stanotte? L’idea di essere a casa oggi quasi mi rallegra. Ho voglia di restarmene qui, tra un po’ arriva la signora delle pulizie, me ne sto qui ad ascoltare musica e spero che la signora lavi via anche la mia crosta sporca. Se ne ho davvero una, poi. Vedo il fango anche dove non c’è. Ci si deve sempre sentire in colpa per lo scambio di qualunque natura esso sia? O si deve solo essere felici di questo? Continuo a dibattermi ma la volontà che queste sensazioni che provo non rimangano incompiute è più forte. Così le vivo. E ne pagherò tutte le conseguenze.

giovedì 18 novembre 2010

Una mente carnale, e lacerante

Mi sto appassionando molto ai film in questo mese di reclusione. Ne vedo di tutti i tipi. Romantici, d’autore, stupidi, degli anni ottanta. Con il piede destro sempre freddo sottoscrivendo con ipotetici firme la enorme volontà di scappare da qui ed andare da qualche altra parte. Camminare nella notte su tacchi altissimi che per mesi non potrò più portare. Barcollare anche, quasi al ritmo di musiche sconosciute e note anch’esse novembrine. Voglia delle feste, delle serate in compagnia ballando disperatamente. Scrivo molto. In modo sconosciuto a volte, flirto con la mia mente ad innamorarmene in una sorta di loop. Mi guardo allo specchio e trasluce solo quella di fronte ad un corpo parzialmente in decadenza. Dormo male, dormo poco cerco di sorridere ad una settimana di distanza dalla forse giornata in cui tornerò a piede libero. E mi abbandono a sogni carnali e laceranti.

mercoledì 10 novembre 2010

Franco Battiato - No Time No Space (Inneres Auge)

maledetta me, gli inutili dolori dell'anima a confronto con i dolori del corpo !

Alcune volte capitano delle cose casuali oppure legate a quello che fai ogni giorno. Giocando a pallavolo e sotto stress alla prima partita, ovvero il 16 ottobre, mi sono rotta il V metatarso del piede destro. Ebbene si, ho rovinato uno dei miei amati odiati piedi. all'interno della scarpa si era formato un enorme bozzo sopra il mignolo e il risultato dell rx è stato un impietosa FRATTURA SCOMPOSTA DEL V METATARSO. Nessuno ha avuto dubbi: dal primo infermiere all'ortopedico. OPERARE. Non ero mai stata in ospedale fino a quel momento. Si qualche volta al pronto soccorso per cose piccole e cretine ma mai ricoverata, mai operata, mai una anestesia. Fasciata mi hanno rispedita a casa e programmato le visete pre operatorie per il lunedì. Il piede faceva male. Ma resistevo. Giovedì 21 ottobre sono stata operata. Letti bianche, un camice bianco, tanti infermieri, dottori, mascherine, flebi, punture e l'anestesia che ti intorpidisce tutta la parte inferiore del corpo. Una puntura nella schiena e in cinque minuti sparisce tutto. La panchia, la patata, le gambe, la vita.... nulla più risponde al di sotto di te. Non ci sono istinti, non ci sono dolori non v'è nulla. Un telo verde davanti, tanti sguardi. Un martello, delle martellate un radiologo che ti guarda e ti dice "iniziano" e tu guardi l'orologio, tic tac tic tac meno dieci alle unidic. Tic tac tic tac. La bellissima e bionda anestesista con gli orecchini azzurri mare che ti guarda, segue l'andamento del tuo cuore e della tua pressione arteriosa... anch io guardavo lo schermo ma ad ogni minuto i battiti erano sempr emeno e la pressione sempre più bassa, così ho iniziato a concentrarmi sui rumori quando tic tac tic tac. 11 e 10 il radiologo mi riguarda, mi gira la macchina con il mio piede ripreso e vedo due enormi fili di ferro che mi escono vicino al mignolo e vicino al tallone. I Fili di Kirschner. Gli chiedo subito di girare lo schermo e chi vuole vedere quello scempio degno di un film dell'orrore. Riparto con il letto verso la mia stanza dove D e mio padre m'aspettano. Non sto male. Poi l'anestesia in men che non si dica sparisce e i dolori più lancinati che abbia mai provato nella mia vita, più forti di quei dolori dell'anima di cui ho spesso parlato in questo blog, mi assalgono. Un continuo pulsare. Una flebo di toradol, un toradol sotto la lingua e a casa. Per una convalescenza di 35 giorni. Sono ancora qui oggi con la gamba semi ingessata e la stanchezza di chi tutto ad un tratto da una vita a velocità folle è passata ad una lentissima giornata nella quale i minuti in attesa che D torni la sera scorrono lenti come miele che cola.
Probabilmente era dovuto un periodo del genere: stavo trascurando tutto, il blog, gli amici (quei pochi rimasti), la famiglia, D, me stessa. Con il volley è finita, sicuramente per quest'anno. E anche per gli anni a venire. Non credo che ce la farei più a stare di fronte ad una rete, saltare davanti ad una avversaria. Rivedrei nella mente il fotogramma della rovinosa caduta e di quel dolore, si così forte.

Immobilizzata ad una gamba aspetto ansiosa il 26 novembre quando mi faranno l'rx e se l'osso si sarà aggiustato provvederanno a sfilarmi i fili di K e a lascirmi libera per una durissima rieducazione. Ho tanta paura. Lo ammetto.

ne ho avuta tanta prima, ne ho oggi e ne avrò quando dovrò riappoggiare il piede per terra. Non voglio fare la moralista ma da questa frattura di per se' non grave come un tumore, un infarto, una ischemia o altro ho tratto un insegnamento: noi amanti dei dolori dell'anima, masochisti di essa, che si graffiano e si lasciano lividi con consapevole piacere dobbiamo provare quelli del corpo per comprendere l'importanza della gioia delle piccole cose.

Di poter camminare, ad esempio.

Sarà banale, ma la mia vita sta cambiando. Sarà il troppo tempo per pensare.
I always love u, Londoncallingste.

sabato 2 ottobre 2010

Si, ti aggiorno in modo sterile. Ma non lamentarti.

Rispondo ad Alex che mi invita, senza troppi giri di parole, ad aggiornare questo blog. Dall'ultimo post è passato un mese e sono così sempre presa dalle cose che lui è il mio ultimo pensiero perchè si, non ho nemmeno tempo di scrivere.
In questo ultimo mese mi hanno trasferito con il lavoro, mi sono comprata il vestito da sposa, mi sono re iscritta all'università, ho ri iniziato a giocare a pallavolo e mi sono fatta i capelli molto biondi. Così tanto per aggiornare la condizione della vita.

Per il resto vivo avvolta da una nuvola d'amore e di desiderio.
E spero che tale resti.

C'è qualcosa dentro di me che è sbagliato e non ha limiti
c'è qualcosa dentro di te che è sbagliato e ci rende simili.

giovedì 26 agosto 2010

Vacanze si, terminate

questo è l'ultimo giorno di Sardegna. Una vacanza con molti bassi e qualche alto. Il nervosismo accumulato in quest'anno duemiladieci non m'ha abbandonato nemmeno qui. s'è insinuato tra le pieghe di queste ferie come un parassita incacciabile così sono sì riposata ma anche piena di pensieri per il rientro alla vita reale. La pallavolo con i suoi allenamenti, il lavoro con i 50km giornalieri, la vita di coppia, la probabile iscrizione ad una specializzazione a Bologna, il matrimonio. Insomma la vita.

Questa è l'ultima sera qui e mentre ascolto i cccp la malinconia mi assale e mi scende una lacrima per tutte le persone guadagnate e perse in questo duemiladieci, per quest'anno di transizione a speriam qualcosa di meglio.

Chissà perchè sto così, stasera.

sarà il silenzio, sarà l'ansia, sarà il troppo stress accumulato e non smaltito bene.

Mi ami ???

sabato 7 agosto 2010

n e w s !

Questa mattina è stata piena di news. I cui risultati si vedranno (forse) solo da qui ad una settimana. Vedremo

-2 e D. parte.
Sto entrando in uno stato di comatosa paranoia.

Carmen Consoli - Bambina Impertinente

venerdì 6 agosto 2010

E' un abito non mio, questo qui.

Ci sono delle canzoni sensuali di per se' nelle quali se chiudi gli occhi e ti fermi un attimo scopri sensazioni e istinti quasi orgasmici. Mi viene in mente she's in parties dei bauhaus che su di me ha un effetto delirante, mi viene in mente un pezzo di I will follow degli u2 (your eyes make a circle....).

Nella prima ad occhi chiusi inizio a ciondolare la testa come fossi una scema e vedo il fumo della sigaretta che sale e mi entra nelle narici...poi tiro indietro i capelli ma continuano ad andare negli occhi e così resto silenziosamente senza occhi nel mondo, fuori dal mondo.

Nella seconda la sensazione è diversa. Pura adrenalina. Idea di quel ragazzino dietro nel video. Dei pantaloni di Bono, degli anni ottanta pieni di se stessi e di me che vi nascevo. E poi, poi la bomba di quel silenzio e di quel "youe eyes ... a circle... youe eyes...." e mi sembra come se stesse parlando ai miei di occhi....dell'unica cosa vera.

Dell'unica cosa che si illumina ancora e che non nasconde mai la verità. Non l'ha nascosta nemmeno oggi, non la nasconde mai nemmeno quando dovrebbe e questo mi spaventa. Mi spaventa la mia verità. Mi spaventa nobn saper controllare gli occhi e non saper controllare il sangue che mi pulsa nelle vene che scorre e pulsa e si vede attraverso le mie braccia abbronzate, si vedono le vene e in loro il sangue (C'è solo sangue dentro, solo sangue e non magia... afterhours). Lo stesso sangue che vorrei offrirti in un dono di corpo e non di anima. Si può voler vendere qualcosa di sé? Svendere farsi comprare, lasciarsi andare, tremare solo all'idea di farlo.

Oppure devo rinsavire? Devo si mettere da parte il sangue? Devo occuparmi solo delle stille che da me scendono copiose quando sono a contatto?
Cosa devo pensare? A cosa ? A chi? Come perchè?

D. mi lascia una settimana sola per andare in spagna con gli amici.
Così posso concentrarmi meglio, così posso pensare.
Walk away, walk away... I will follow.

U2 - I will follow

martedì 3 agosto 2010

Ho paura degli sbalzi d'umore
Ho paura degli sbalzi d'amore
Ho paura di svegliarmi dal sogno in cui ti cullo nel vento....

In questi giorni la mia ciclotimia sta raggiungendo apici e vette sconosciute.

Help me

venerdì 30 luglio 2010

Song of faith and devotion

Qualche anno fa conobbi attraverso una chat un ragazzo che abitava poco lontano da casa mia. Tale ragazzo era dolcissimo. Una persona davvero profonda, intensa e intelligente. Grande appassionata di musica. Una sera andammo insieme a Giais di Aviano a vedere gli easy cure. Appena lui salì nella mia auto mi accorsi che aveva un pacchetto. Nel pacchetto c'erano tutti i cd dei depeche mode, tutta la discografia. Mi stava regalando tutta la discografia dei DM. Incredula lo ringraziai, forse non troppo bene però. Continuammo a sentirci io e lui. Sempre gentile. Cordiale, mai una parola di troppo, mai una volta a provarci. Mai. sempre dannatamente corretto e sulle sue. Forse nn gli piacevo o forse si.

Oggi ho ripreso in mano la discografia per distrarmi da queste giornate.
Devo dimagrire almeno altri quattro chili.

Vediamo cosa succede e se il mese di agosto porta qualche risultato

lunedì 26 luglio 2010

Socrate

dimenticavo: sono anche incazzata con i bugiardi e bugiarde.

che devono raccontarmi cazzate solo per farsi belli/e ai miei occhi.
Mi fa schifo, mi fa schifo.

Preferisco confrontarmi con la pochezza che rappresentate, in tutta la vostra verità difficile magari, triste, incomprensibile da me sottovalutata (o sopravvalutata...) ma almeno VERA.

Invece il mondo si copre di bugie, spazzatura di bugie.
E lo schifo mi tappa la gola e non mi fa respirare.
Mi fa venire da vomitare.

Perchè io mi do sempre, sincera. Pura nel mio nero. Vera anche nella melma di alcune cose che non ho il coraggio di vivere di me stessa.

Ma gli uomini sono tutti uguali e anch'io prima o poi sorseggierò cicuta, condannata per empietà.
Oggi sono così, occhi bagnati di lacrime bambine.

Desidero ardentemente un cambiamento.
Cosa posso davvero cambiare ancora?

(qui nell'aria puoi capire quando è tardi per cambiare idea, Afterhours)

venerdì 23 luglio 2010

Amnesia da rigetto

Non ho mai desiderato così tanto staccare la spina, allontanarmi dalla routine ... la settimana è stata caratterizzata dall'atteda di risposta teoricamente entro oggi dell'università di padova ... risposta che non è arrivata così ho chiamato e mmi han risposto che "la commissione se l'è presa comoda..." e quindi le risposte saranno entro la prima settimana di agosto. In base a quanti esami mi riconoscono probabilmente mi iscriverò ad una altra laurea, triennale.

Mi auto giudico una pazza. Anche perchè non è filosofia. E considerando che prima della mia morte devo laurearmi in filosofia .... faccio un po' miei conti. Nessuno è d'accordo sulla mia idea, ma io non riesco a stare senza studiare...e che ci posso fare? UCCIDETEMI così smetto di desiderare di imparare.

Mi svuota un periodo senza nuova conoscenza.
Potete scavare che tanto qui, poco esce. Ho come una amnesia da rigetto

(e poi che è?)

sabato 17 luglio 2010

Placebo - Slave To The Wage

Worries? Goodbye !

Ieri sera ho ri visto ARANCIA MECCANICA dopo quasi dieci anni dall'ultima volta. Poi stanotte ho fatto sogni di lavoro (!), che incubo ! Ho sognato che venivo licenziata. Incredibile. Prima sospesa, poi licenziata. Così ho pensato proprio alla canzone adatta per questa mattina... di seguito postata.....

Questa mattina sono già sveglia. Ore nove arriva la mia amica che vive a Milano, da un annetto e staremo un po insieme nella calura di questo sabato, tant uguale ad altri. Appiccicaticcio e sudato. Ennesima doccia a lavar via i silenzi e ad accendere la voce.

It's a race, a race for rats to die.

Buongiorno, mondo abbronzato.

martedì 13 luglio 2010

Etica, trasparenza, verità

Primo martedì di lavoro dopo qualche giorno di vacanza e già mi pare che scoppi tutto.

Non che io sia triste ma oggi mi è capitato un episodio che per la privacy non voglio e non posso raccontare perchè anche senza far nomi è pessimo mettere in piazza ...

E' un bel lavoro stare a contatto con la gente. Ti da delle soddisfazioni enormi. Ma alcuni giorni ti porti a casa dolori che non sono tuoi. Per una come me che vive tutto a mille alcuni giorni è un peso enorme.

E' impegnativo lavorare così, ma è il mio modo.

Ed è l'unico modo in cui, in questo mondo, riesco a restare maledettamente etica.

lunedì 12 luglio 2010

Diaframma: Siberia

Sudata, appicicaticcia...

Questa mattina sono terrorizzata. Più emozioni mi si accavallano dentro al punto che sto sudando e non credo che la colpa sia del caldo bensì di qualche sostanza avvelenata che mi si è insinuata nel corpo dal momento che è arrivato lunedì mattina. Oggi sono ancora a casa, in queste ipotetiche ferie. Tutto appiccica. Pure l'acqua invece di scivolare via appicica.

E io sono terrorizzata.

Un po' di paura di rientrare a lavoro (e me ne vergogno pensando ai migliaia di cassa integrati), un po' di tensione per la visita di oggi pomeriggio. Ormai dovrei essere abituata alla tortura alla quale ogni sei mesi mi devo sottoporre... ogni volta però è nuova, ogni volta è diversa, è nuova, si. Ogni volta mi ritrovo la mattina prima col viso solcato di lacrime e lacrime e lacrime. Sono una codarda, una donna da poco. Che si spaventa davanti al nulla. E oggi vado comunque da sola.

Sarà quello che mi fa paura?

mi sento forte, fortissima, poi un niente mi abbatte e mi accartoccio. Su di me scricchiolando come una foglia d'autunno. Quelle dei lunghi viali. Mi rotolo, mi faccio spazzare dal vento, trascinare. E' un sogno ricorrente questo. Lo faccio da anni. Chissà che significa, non pretendo che qualcuno lo sappia.

Pretendo di tirare fuori le palle.
Pretendo di affrontare la vita col piglioc he so di avere.
pretendo di distruggere gli sbalzi d umore per i quali un secondo piango, quello dopo rido fragoroosamente, quello dopo ancora urlo, quello dopo ancora mi strazio.

Se tutto va come deve, a settembre mi re iscrivo all'università.
Ma cosa sto cercando, che non ho, che nn trovo?

domenica 11 luglio 2010

THE CURE- PLAY FOR TODAY

Fai di me la tua geisha, fai di me la tua umile serva

Ieri matrimonio di P&P. Ad un certo punto mi sono liberata delle scarpe tacco 12 blu prestate da mia sorella per poter ballare liberamente un trittico invidiabile che partiva dai clash per finire ai prodigy. Questa mattina ho attorno un coma altrettanto invidiabile mentre D è ancora, messo scomodamente nel letto, nel mondo dei sogni o deglii incubi che siano.

Ascolto Carmen Consoli, l'album mediamente isterica perchè è così che mi sento inquesti giorni... sebbene qualcuno dica che il mediamente lo vorrei solo io. Mi fan male gli occhi e ho i capelli bagnati ma è troppo caldo per accendere il phon e bruciarsi quelle ultime cellule celebrali che mi sono rimaste...

Lasciatemi così, come ina domenica mattina sudata come l'estate, che ci cola fra le gambe (afterhours, estate)

venerdì 9 luglio 2010

colpi bassi

sono semplicemente stordita dagli eventi stordita da te e da tutti quelli che mi circondano...dall'ossessiva mania di pensare che qualcuno oggi, al supermercato, mi stesse fissando le gambe. ma senza un motivo particolare un tipo dietro di me quasi 50enne con degli occhiali scuri. mi pareva seguisse tutti i miei movimenti tra gli scaffali e poi mi sono girata e nn c'ero. credo d'aver avuto una allucinazione una ombra che nn c'era ma che io vedevo. Tra i biscotti, i surgelati, la frutta. una tensione maniacale. Impersonavo la tua persona in quell uomo spaventoso tra gli scaffali e fanculo. sono scappata. come so fare perfettamente. nel silenzio di quelle tue parole e nelle lancinanti urla degli sguardi appassionati affossati da lunghe distanze, da lunghe gambe che separano chilometri di mare e chilometri di fottute spiagge, bagnate dal mare stesso mentre io sono sempre asciutta. asciutta come il clima di quei paesi sahariani, africani... caldi di giorno freddi di notte.

Ora sono qui. Piena di sensi di colpa, vuota di te, piena di me, piena di altro e di altri. E allora un po' mi vien e da odiare te, l immagine di te e di tutti le cose che mi fanno bene e male insieme, mal e ebene in un vortice che non so controllare e che mi porta al degrado dell'anima.

Non voglio farne una colpa a te, tu non ne hai colpa. ne ho colpa io.
troppo codarda per provare, troppo coraggiosa per stare qui seduta

Ennesima eclisse

giovedì 8 luglio 2010

la stupenda intelligenza

caffè, sigaretta. ma non avevo smesso?
E' proprio vero che l'ozio è il padre dei vizi, perchè, questa mia, dopo mesi, è una giornata di ozio. nessun badge da timbrare, nessun pensiero di lavoro. Di paesi in default, di obbligazioni e gestioni patrimoniali in perdita, di mutui che stregano case (afterhours), di trasferimenti oppure semplicemente di clienti. Il mio pane quotidiano. Oggi mi dedico a me stessa. Mi sono fatta le unghie, rigorosamente nere, (quelle adesive di sephora, costose ma sempre perfette e veloci da mettere) poi vado a fare un giro per comprare qualcosa a D. adoro fare regali. Ascolto un vecchio disco degli interpol, forse 2001 a volume basso per mantenere questa quiete di spighe tra i capelli.

Sono grande, sono adulta. Ho imparato a cucinare e mi sono pure laureata.
Ho consueti ma gestibili attacchi di isteria e shopping compulsivo.
Mi sono slegata dai concetti di bellezza a tutti i costi e di perfezione.
Ho smesso però di scendere a compromessi e, come scrivevo qualche giorno fa, provo a pensare maggiormente a me stessa fottendomene del giudizio degli altri.

Amo conversare più d'una volta. Ed in queste conversazioni imparo, cresco, abbozzo la nuova ste che voglio al più presto completare. una sorta di evoluzione.

In queste conversazioni, a volte autoreferenziali senza un fine specifico re incontro persone del passato. del passato breve e del vero passato quello di dieci anni fa. E colloquiando mi ricordo, nostalgica, bei momenti ma anche sprazzi di follia e di bugia. Poi quando abbandoni le persone e t'arriva un messaggio dove qualcuno ti dice, qualcuno del passato cancellato a cui sai che comunque tieni e terrai per sempre: "quando ti incontro cerco sempre di concentrarmi sulla tua stupenda intelligenza" e ti viene da piangere perchè mai complimento distante dalla fisicità fu mai più sensuale. Più fisico che altro che mi penetra e s'addentra. Così voglio ricordarmi il passato. Come un fremito dentro. Così voglio essere in futuro, una persona stupendamente intelligente.

Buon pomeriggio, mondo. Oggi le uniche parole per descrivere il mio mood sono in questo disco. Interpol - turn on the bright lights.

Depeche Mode - It's no good (Live in Germany)

mercoledì 7 luglio 2010

il caldo, quasi ormonale.

Su canale 5 c'è una determinata conduttrice che fa parlare sedicenti esperti di bi sessualità e trans sessualità. Mi fa quasi sorridere mentre cucino una piovra. e penso a mill altre casalinghe che cucinano piovre e seguono le visioni distorte della televisione. Io odio in modo imbarazzante il buonismo, il volemose tutte bene e certe trasmissioni sono l'emblema di questa schifezza.

Iersera ho faticato in modo imbarazzante a dormire. troppi caffè troppi pensieri. Ero sola a casa. D. è andato con gli amici a cercare degli appartamenti per la sua settimana da single in Spagna, ad Agosto. Lo invidio. Io non riuscirei a partire senza di lui, sono troppo dipendente dalla sua pelle per poter pensare di dormirne senza per una settimana.

Ho un caldo quasi ormonale.
Mi ami? CCCP.

martedì 6 luglio 2010

Lacrimosa - Alleine zu zweit

l'autoreferenzialità delle crostate.

La mia idea malsana è sempre stata quella di prendere una crostata possibilmente fatta in casa con amore e mangiare solo i pezzi che la rendono crostata, cioè l'incrocio di righe di pasta imbevute di marmellata che stanno al di sopra. Cioè io so per certo che qualcuno dopo arriverà per mangiarla ma io la distruggo con grande felicità stupendo al loro arrivo tutti gli ospiti che si troveranno a mangiare una crostata non crostata. un accozzaglia di marmellata e pasta. magari pure bruciacchiata. Minchia !

Partendo da questo concetto arrivo a quello dell'autoreferenzialità. Non ci scrivo più molto in questo blog. Sarà che sono passata dal monologo (a parte qualche sporadico commento di quelli che ancora, ogni tanto, controllano se sono viva o morta) al dialogo. Ultimamente amo molto parlare e confrontarmi senza interlocutore (non sarà forse, anch'esso monologo?)... avrei voglia di trovare qualcunoa cui rivolgermi in questo blog. E' come se, dopo anni, io ora abbia il coraggio di fare delle domande un po per capire se sto vivendo la mia vita o un surrogato della stessa fatta di pane, amore, lavoro lavoro lavoro e fantasia....

Così d'ora in poi mi sforzerò. perchè l ho scritto anche poco tempo fa ma nel 2007 facevo quasi due post al giorno e mi imbevevo dei vostri splendidi blog. Arimondi, Listener, Madison, Zaio (rigorosamente in ordine alfabetico) apprezzando l'ottima scrittura, gli splendidi post, le rivoltanti immagini (si, listener questa è per te ma nn portarmi rancore) accompagnate da una mirabile dialettica digitale cruda e pura. Per non parlare poi dell'ultimo periodo che si era riempito di cose nuove (Silvano, mi pare di ricordare e forse altri due). Diciamo che ho abbandonato la mia vita da blogger proprio nel momento in cui essa non era più una lentissima masturbazione ma diventava un appagante rapporto sessuale quasi orgiastico.

Sarà, però mi manca.

Buonanotte.

domenica 4 luglio 2010

Tuona il temporale fuori e sembra che faccia un po' più fresco del solito...sembra fare un po' più fresco anche nella mia mente. sembra esserci qualcosa di più chiaro nel mio futuro... ci saranno sicuramente durissime montagne da scalare... forse per la prima volta ho nella testa un percorso, una via da seguire. E la seguirò.

martedì 11 maggio 2010

The Psychedelic Furs - Love My Way

I perbenisti che usano metafore

Giornata nera. Ma non del nero bello dei vestiti. In ufficio una persona dopo l'altra con questa cazzo di crisi del cazzo e tutto quella che si porta dietro... perdite, perdite, perdite. Vaffanculo alla speculazione e a chi gioca sulle spalle di noi piccoli consulenti ! Fuck off, sono inferocita. Non importa. step one - è andata, aspettiamo qualche giorno se il mercato si riprende. aspettiamo. aspettiamo e nel frattempo fottiamoci da soli. anzi... facciamoci una bella.... che almeno si sta in allegria. step 2 - ho la volgarità nel sangue stasera e le vene piene dello stesso, blu di rabbia, nero di darkness. Una maglietta non è mai troppo scollata nè un pantalone troppo a vita bassa in questi ultimi giorni con una voglia perenne e dolorosa di sguardi. step 3 - ho fatto un fango dall'estetista e mi sono anche addormentata - step 4 - da ieri sono a dieta per perdere quel qualcosa che mi manca. resto completamente ancorata al concetto di perfezione. e sebbene più volte abbia tentato di impegnarmi, ci resto ancorata come una stronza.

Sono volgare lo so. Ma lo sono di più tutti i perbenisti che incontro. quelli che non hanno le palle e ti dicono "complimenti per la maglietta" quando i complimenti non sono per la maglietta e lo so. Fottuti perbenisti che usano metafore. Perbenisti da punire. Comunque.

lunedì 10 maggio 2010

interpol-obstacle 1

seduta sul divano bianco. oggi sono stata ad un corso e domani rientro nell'ufficio prigione ammanettata ad una scrivania.
Nessuna sensazione nuova, nessuna crescita.
Solo il titolo di un libro da comrpare. Grazie.

domenica 9 maggio 2010

I love u, londoncallingste

Stanotte mi hai rimproverata in quel tuo solito modo che sembra che poco te ne frega. Mi hai rimproverata perchè ho lasciato andare il blog. L'ho un po' abbandonato a se stesso nella spirale in cui forse mi sono auto abbandonata anch io. Poi sei svenuto nel sonno di una domenica di maggio che ha solo l'aspetto svenevole di un week end di febbraio tra la pioggia e la noia che costella il tempo. La mia creatura sta soffrendo assieme a me e soffre per un motivo in particolare. Forse molti post fa (tre anni or sono) avevo scritto che avrei smesso di compilare il mio diario giornaliero il giorno in cui avrei trovato davvero la mia strada, e ridendo avevo scritto che avrei terminato di compilarlo quando mi sarei sposata. E' stato un gesto divertente che nel duemilasette pareva una cosa così lontana da farci sopra una scommessa. Come s epoi i matrimonio fosse un trovare se stessi. Comunque scrissi quella cosa che ora non vado a ritrovare per questioni di tempo. Dovrei smettere di scrivere allora perchè all'incirca tre mesi fa D. mi ha chiesto di sposarlo e io ho risposto si. Abbiamo fissato la data per il 14 maggio 2011 e stiamo gestendo i preparativi con una calma quasi maniacale per non sbatterci troppo. L'unica cosa che al momento so è che al termine della cerimonia mentre sarò ancora in chiesa voglio ascoltare hallelujah di cohen. Per il resto, verrà da se'. Non abbandonerò comunque il blog e anzi vorrei scriverci più spesso ma sono così invischiata nella materialità delle giornate che scorrono da restarci incollata in una sofferenza fetale smaniosa. Scrivo poco in generale. Ascolto poca buona musica, non vado a concerti. In quest'anno ho solo giocato a pallavolo. Tanto. Sempre comunque e in tante ore della settimana. Questa sera ho delle strane sensazioni anche dovute a tutta la tensione che ho accumullato in questi giorni di altalena per le borse e per l'economia e continuo a dire che la lezione del duemilaootto non mi è servita. Vivo ancora come se i soldi dei miei clienti fosssero miei e soffro. Molto. A pensare che ormai nemmeno più un titolo di stato è un investimento sicuro. Questo ben rappresenta la mia ambivalenza che penso avrò per tutta la vita: maniacale tendenza alla perfezione vs casino interiore degno dell'assoluta irrazionalità.
Ti amo, londoncallingste.

sabato 30 gennaio 2010

oggi ho scritto la recensione di inneres auge, di battiato. Perlomeno ho cercato di scrivere quattro cose sensate sul Maestro. Consiglio ardentemente di acquistare il cd, di ascoltarlo, di godere un po'.

Per il resto acquistati due paia di orecchini grandi e vista una bellissima maglia in trasparenza. da acquistare il prima possibile.

Ora mi assopisco mentalmente, mentre il corpo resterà attivo.

Lullaby- The Cure

venerdì 29 gennaio 2010

Marlene Kuntz - Canzone Di Domani

Scopo coi giorni a venire, ma non vengo mai.

E' solo un racconto

MI SONO ALZATA DAL LETTO CHE LA LUNA SI FACEVA INGHIOTTIRE DAL BUIO. MI SONO GUARDATA ALLO SPECCHIO E IL VETRO RIFLETTENTE M'HA RICORDATO CHE HO LO SGUARDO PALLIDO E SPESSO SONO ESANGUE. MENTRE MI PETTIVANO I CAPELLI, ORMAI D UN COLORE INDEFINITO, HO SCORTO NELLO SPECCHIO IL TUO FANTASMA D'UOMO. PROBABILMENTE IO C'HO DEI PROBLEMI CON QUELLI CHE DI COMPLEANNI NE HAN FATTO PIU' DI QUARANTACINQUE, PENSO, E MI SONO CROGIOLATA NELLO SCORGERE E INGURGITARE QUELLA FOTO FINTA CHE DI TE MI SI PIAZZAVA DAVANTI. POI MI SONO AFFACCIATA DALL A PORTA SCORREVOLE DEL BAGNO E SI, PROBABILMENTE LA TUA NON ERA UNA FOTO MA UNA PRESENZA VIVA E SCONVOLGENTE. HO FATTO UN PASSO VERSO DI TE MA TI SEI ALLONTANATO, COSI' HO PROSEGUITO QUASI CON CATTIVERIA PER RAGGIUNGERTI E TOCCARTI PER CAPIRE SE SI C'ERA QUALCOSA DI REALE IN TE. E C'ERA. HO COSI' APPOGGIATO LE MIE MANI NUDE E BAGNATE AL TUO CORPO IMPERFETTO E DOLCE. LE GAMBE LUNGHE IL CORPO MAGRO. QUASI UNA CIECA CHE AFFRONTA PER LA PRIMA VOLTA LA FORMA DI UNA PERSONA, DI UN UOMO. LE MIE MANI SU DI TE L'ERRORE PIU GENIALE IN CUI CADERE, PENSO. UN TRATTO, UN ALITO, SEI SVANITO. IL VUOTO, UNA LACRIMA, NEBBIA, NEVE, SILENZIO. UN SOGNO.
Meglio così. Era solo un sogno. Un sogno dal basso ventre umido.

Buonanotte

mercoledì 27 gennaio 2010

Franz Ferdinand - This Fire

è l'unica cosa che oggi mi viene in mente... questo fuoco fuori controllo..... help me !

lunedì 25 gennaio 2010

La noia devasta la volontà di cambiare.

Dovrei rivalutare tutto dal principio
trovare la forza e l'audacia per farlo.

Oggi giornata assurda. Quanti finti fottuti sorrisi.
(perchè? male oscuro, male dentro, male di me che male è? male di vivere)

domenica 24 gennaio 2010

discorso indiretto

E' un vero e proprio discorso indiretto fatto di botta e risposta e di silenzi. Soprattutto di silenzi in questi ultimi mesi, forse in questo ultimo anno, tra me e te. Ci siamo parlati molto, guardati molto in una amicizia senza un senso o forse con inutile senso. Eppure a distanza di tempo avrei voglia di parlarti di quello che ho dentro. Non è forse tradire desiderare di parlare approfonditamente con una altra persona di cose a cui sai non dovresti nemmeno pensare. E' che poi un video un semplicissimo video ti fa tornare dentro delle voglie (cmq adesso non ha senso dare un senso a tutto e quindi adesso io acconsento alle mie voglie, LaSintesi) e così ti ritrovi la domenica sera a vagare per la rete in attesa di non si sa quale rivoluzione che invece dovresti cercare dietro di te sul divano bianco tra le lenzuola oppure semplicemente tra stomaco e pancia, la mia. Di imperfetta fattura questa anima stasera che si confessa tra le pagine di questo povero blog. Eppure mi vedo là nella piazza, in quella famosa piazza dove la mia ombra sta su tutto e tale resterà. Una ombra... solo una fottutissima ombra... perchè null'altro può e deve essere.

Bevo un bicchiere d'acqua, tolgo il trucco e me ne vado a dormire...avrei voglia di andare a letto con i tacchi per proteggermi bucando con gli stiletti i sogni nei quali il discorso indiretto mi verrà a trovare mentre D dormirà dolce di fianco a me prendendo l'amore per osmosi come io del resto faccio con lui.

Buonanotte
Mia nonna ha 91 anni ed è in ospedale. Non sta malissimo ma nemmeno bene... a momenti è un po' persa altri lucidissima. Oggi sono stata a trovarla e i suoi capelli bianchi m'han fatto pensare alla vita... che prima o poi finisce... mentre nel silenzio della casa bianca e nera ascolto ancora depeche mode e penso. anche se dovrei sistemare l'armadio e stirare.

buona domenica, mondo.

venerdì 22 gennaio 2010

Depeche Mode - In Your Room (Single Version) (2006...

Listen to me....

Una dolcezza quasi fugace in una giornata di fugace gioia. Ri penso a quando ogni venerdì era una maledetta festa con tre quattro cinque forse sei rum e pera con Chris e danze smodate. E il sabato era riso in bianco prima della partita che poi giocavo regolarmente di merda. La chris no, non ho mai capito come faceva. E il venerdì era serata di conoscenze: assurde pazzesche. L'indiano e la lesbica, il coglione già fidanzato, il darkettone magro, quello alto con il braccio rotto. Quello troppo figo per parlarci che l unica volta che mi ha rivolto la parola io pensavo ad altro e la cosa è andata persa nell'etere. I concerti ovunque: nei pub, nelle bettole, nei localoni, nei palasport. Le gonne psichedeliche. Il momento "vestito" prima di uscire: le calze, la gonna, glis tivali, la maglia rigorosamente nera, la maglia più pesante pe ril freddo, la sciarpa, il cappello, gli anelli, i braccialetti, le cinture con catene, con croci con teschi... il trucco nero pesante. Mi basta scorrere con il sorriso questo blog fatto di 684 post pieni di vita e di morte. Pieni di pensieri e noia ma anche di gioie, amore. alle serate al Banale a Padova, al New Age a Roncade, al Vinile, allo Shindy... le cene allo shindy si...pasqua del duemilasette e poi la casa di Treviso, la cumpa e la festa d'estate a vascon. Il redentore. Il delirio perenne alcolico, frantumante, stanchevole. La voglia di farsi conoscere. La voglia di conoscere. I balletti. I baci rubati un po' ovunque nei parcheggi dei locali, in macchina, dietro lo consolle dei dj, nel mezzo del Buenaventura. E i baci mai dati ma molto desiderati.

Tutto in estrema contraddizione con le mie giornate lavorative: composte. Con delle permanenze in bagno il lunedì per smaltire sbornie date da cocktail del colore dello svelto piatti.

Ho ancora voglia di divertirmi così. Con D.
E le lancette contano i minuti di questo tempo. Che uno solo è.
E non si può vivere di ricordi, ma di presente.
Ho voglia di ritrovare il briciolo di follia che mi appartiene, scovarlo, scavarlo ripescarlo. Ho bisogno di parlare con te e sai chi sei tu.
Ascoltami tu che sei l'unico che può ascoltare senza giudicare questa testa malata, questo corpo mal assortito, questi pensieri non esprimibili..., fatti trovare.

martedì 19 gennaio 2010

Le luci di questa casa che non è mia illuminano la mia giornata un po grigia e senza spunti. Guardo il telefono che muore qui silenzioso mentre fino a qualche istante fa strillava d'una persona a cui non voglio rispondere. Fa sorridere pensare che spesso le persone a cui non vuoi rispondere sono quelle che vedi tutti i giorni o con cui hai condiviso nel passato grandi quadri di vita, pennellate intense, acquerelli di rabbia e in alcuni casi pastelli di quasi amore e pennerelli di tensione. eppure non ho voglia di rispondere per sentir dire sempre le stesse noiosissime banalità da chi, vuoto di se stesso, cerca di riempirsi con il sapere, la passione che ho dentro. Non ho voglia di farmi aspirare dagli altri quanto poco mi resta di questa svuotata anima e di questo andare giornaliero che se non fosse per il mio rientro a casa e lo sguardo dolce e comprensivo di D sarebbe solo frustrazione. Frustrazione per un momento senza stimoli... poi mi fermo, rifletto e penso a quanto sono fortunata. Così il sangue smette di correre alla testa. di girare vorticosamente e le lacrime del sangue di giuda condito con una altra sigaretta mi fanno pensare che no, non posso mollare. Venerdì sera c'è Guccini in concerto e conto i minuti per andar ad ascoltare il mio amato cantore...

Perchè c'è sempre questa tensione verso l infinito?
Perchè non c'è mai una fermata per questo autobus che nella mia testa si definisca ARRIVO ?

Vado a preparare le patate al forno per la cena.
But I'm not a desperate housewife !

Ho cambiato idea sul master.

sabato 16 gennaio 2010

Ho un computer nuovo. bellissimo e mediamente costoso.
Così finalmente posso scrivere senza che ogni trenta secondi tutto si spenga.
Buongiorno, mondo !

domenica 10 gennaio 2010

Non siamo mai abbastanza per noi stessi. C'è sempre un obiettivo da raggiungere, un traguardo da superare, una vittoria che se non arriva ci fa finire in tragedia. Non siamo mai abbastanza per noi stessi perchè vorremmo essere altro, vorremmo essere più belli, intelligenti, promossi in ufficio, laureati, sempre perfetti e con i capelli non ricci dall'umidità. Allora grazie a quintalate di chirurgia estetica che ti fanno abbondare di autostima, grazie a tutte quelle volte in cui qualcuno ci fa sentire belli anche se non lo siamo o grazie a quando passi un esame e ti pare di essere sulla vetta del mondo.

Io credevo di essere una brava persona: mediamente intelligente, mediocremente bella, a volte simpatica, cordiale, non sempre educata, comunque una donna con cui si può chiaccherare, passeggiare, fare l'amore. Sarò severa con me stessa. Probabilmente non sono nessuna di queste tre cose e a mettermi in crisi in questo modo è stata una banalità (per me non così banale) che non riesco a far andare giù. Che mi fa soffire e per la quale adesso prenderò delle decisioni anche drastiche.

Sono stanca. Di aspettare.

venerdì 8 gennaio 2010

Pinocchio

In questo mondo sono tutti bugiardi.
Anche chi ami lo è.

Mi viene il vomito.

martedì 5 gennaio 2010

l'auto non parte

Dobbiaco meno 15 gradi. L'auto non parte e a casa ci sono talmente tante cose da fare che quasi mi spavento al pensiero. E' come se tutto si mettesse contro di me per non permettermi di fare le cose con la mia solita odiosa programmazione.... il meccanico che doveva arrivare alle undici continua a non farsi vedere e questi mezzi italiani mezzi tedeschi sempre altrettanto precisi non sanno darci una notizia valida.
Questa sera ho pure una amichevole e il silenzio del motore della nostra auto mi fa davvero mal sperare sulle possibilità di arrivare in tempo. Non sono molto felice di questa esperienza pallavolistica... è nato tutto per gioco e alla fine sembra quasi essere un dovere... non mi piace, davvero... e poi odio le pressioni... e lo stress da sport... il mio tempo d essere stressata è finito. Ho ormai 28 anni e di campionati vinti ne ho diversi alle spalle... senza nessuna voglia di sentirmi obbligata (alcune volte penso che qualcuno aveva detto che non ci sarebbero state pressioni...) ...comunque non importa reggo senza paure....
questi giorni mi sono serviti per rilassarmi e ricaricare le pile.... ora siam pronti... come sempre ... barcollo ma non mollo !

domenica 3 gennaio 2010

E' in questo duemiladieci e in questo posto di Montagna, ovvero Dobbiaco che scrivo il mio primo post dell'anno. Qui ci si rilassa e la giornata passa facendo bagni in piscina, leggendo, saune, massaggi e una gran voglia di liberare la testa per ricaricarsi per quanto m'aspetta dal sette.... le pareti bianche di questa stanza e la solitudine di D che è andato a sciare mi danno grande respiro... grande voglia di stare con me stessa e di vedere le cose da una altra prospettiva... la stessa che quando riposo di pomeriggio mi colpisce appena sveglia. E' successo anche il 31 quando dopo aver dormito qualche ora ho sentito il peso dell'incompletezza ... ho sentito come se ci fossero dei punti mancanti per costuire questo puzzle...dei pezzi che non trovo e che nn saprei nemmeno dove cercare... poi ci ho riflettuto pensando che forse per una stramaledetta volta nella vita devo pensare di poter lasciare il puzzle così com'è... anche con delle parti mancanti. Senza curarmi di capire dove andare ad inserirli... sarà una difficile battaglia. Nel frattempo devo finire una recensione e schiodarmi da questa stanza.

Buon anno.