giovedì 21 febbraio 2008

Robespierre-Offlaga Disco Pax

maestra non ritenne di fare altre domande.
Ma abbiamo anche molti ricordi Di quel piccolo mondo antico fogazzaro:
- l'astronave da trecento punti di Space Invaders
- Enrico Berlinguer alla tv
- le vittorie olimpiche di Alberto Juantorena
In nome della Rivoluzione Cubana
- i Sandinisti al potere in Nicaragua
- il catechista che votava Pannella
- gli amici del campetto passati dalle Marlboro
Direttamente all'eroina alla faccia delle droghe leggere
- i fumetti di Zora la vampira porno e la Prinz senza ritorno
- il referendum sul divorzio e non capivamo perché
Se vinceva il No il divorzio c'era e se vinceva il Si non c'era
- Anna Oxa a Sanremo conciata come una punk londinese
- i Van Halen
- la prima sega
- la vicina di casa, un travestito ai più noto come Lola che Mia madre chiamava Antonio con nostro sommo sbigottimento
- Jarmila Kratochivilova
- il Toblerone, qualcuno sa perché
- una scritta degli ultras della Reggiana dopo il raid aereo americano su Tripoli negli anni ottanta.
Diceva: "grazie Reagan, bombardaci Parma"
- e poi la nostra meravigliosa toponomastica:
Via Carlo Marx
Via Ho Chi Minh
Via Che Guevara
Via Dolores Ibarruri
Via Stalingrado
Via Maresciallo Tito
Piazza Lenin a Cavriago
E la grande banca non più locale con sede in
Via Rivoluzione d'Ottobre
- e infine il mio quartiere, dove il Partito Comunista prendeva il 74% e la Democrazia Cristiana il 6%

Pazienza, ci vuole pazienza

Ogni tanto ci vuole pazienza. Pazienza in ufficio perché si ha a che fare con la gente ed è giusto avere pazienza. Certo è che a volte qualcuno ne abusa. Mi usa e ne abusa. Così stasera, chiudendo l’ufficio alle 19.00, ho pensato <>. Poi accompagnata da un collega gentile che mi ha aspettata per uscire sono andata verso la macchina ci sono salita e via ho cercato di cancellare tutto. Tutto quello che mi riempie di pensieri ultimamente. Le aspettative. La promozione che non arriva e che tanto vorrei….per dimostrare a me stessa che tutto questo tempo che ho dedicato all’azienda a qualcosa è servito.

D. è partito per la fiera. Guiderà tutta la notte. Io ascolto i Killers (le sue canzoni preferite).
Martedì sera abbiamo fatto l’amore come due estranei. Come fosse la prima volta. (la prima volta fa sempre male, la prima volta ti fa tremare)
Mi piace. Mi piace tanto questa sensazione di riscoprirsi ogni volta. Come se fosse la prima volta che gli tolgo i vestiti, come se fosse la prima volta che vede il mio corpo imperfetto che riposa stanco sulle lenzuola nere. Ma forse è proprio questo che ci trascina giorno dopo giorno. Eppure alcuni giorni m’arrabbio tanto con lui. Mi arrabbio perché spesso non PENSA preso da altre cose. Ma non posso fargliene una colpa.

Sono stanca e per fortuna il fine settimana è alle porte.
Ho bisogno di riposare, la testa.