venerdì 25 novembre 2011

Reale. Una e trina.

Ebbene.


I mesi vengono ingurgitati inesorabili da questa cosa che si chiama vita che ci stende senza darci la possibilità di essere pronti ad accoglierla. Posso proprio definire così questo anno: un pugno teso in piena faccia di gioie e novità, come tutti i pugni tesi, a tratti dolorosi e non facilmente schivabili.


A settembre stavo molto male e dimagrivo senza riuscire ad ingurgitare niente, nemmeno l'acqua. Ora è novembre e sono lievitata come una torta in un forno ventilato d'aria secca. La vita mi ha steso senza che io fossi pronta ad accoglierla e nella mia pancia da qualche mese cresce. Cresce doppia, non una e in questo momento sono la sola cosa reale UNA E TRINA che si possa immaginare. Io e i miei due bambini, che nasceranno probabilmente a Marzo, viviamo in simbiosi giornaliera nella quale loro mi tirano calci e io li nutro attraverso il cordone ombelicale di cibo, smog, schifezze, nervoso, amore. Sto anche comprendendo che musica gli piace: direi che al momento preferiscono che la mamma si cibi di musica leggera, quasi classica senza troppe chitarre elettriche (ieri in auto con gli afterhours si muovevano come matti) e io cerco di accontentarli anche se questo mi allontana da molti suoni che in questo periodo desidero ardentemente per accartociare la malinconia che ogni tanto mi rapisce.


Li ho visti anche in foto 3d, ormai le tecnologie moderne ti permettono cose incredibili e i loro sguardi sono così reali, seppur ovattati di liquido e di grasso che deve ancora crescere. Lui ha sempre i pugni alzati, pronto a combattere, degli zigomi affilati come la sua mamma nei tempi di magrezza migliore...Lei ha un viso dolce, di una dolcezza immensa e un profilo che mi spaventa per delicatezza, degna del suo Papà, l'uomo più dolce e deciso assieme che io abbia mai conosciuto, e per questo, sposato.


Ho troppe volte espresso a questo blog in questi quattro anni sentimenti di franchezza per non dire che sono felice, che abbiamo già comprato la cameretta (ma mancano i lettini perchè mia madre è superstiziosa e vuole che li portiamo a casa solo dopo che saranno nati), abbiamo comprato il super passeggino gemellare e qualche lenzuolino. Gli ho preso due body colorati e due pupazzetti che da quando ho saputo di essere incinta dormono con noi per dargli il nostro odore. Poi ho ricevuto moltissime scarpine e calzettini ti varie tipologie (già come la mamma.... armadi pieni di scarpe!). Ho talmente troppe volte espresso la mia sincerità che nella mia stupidità ottusa sto anche vivendo un momento di totale malinconia il cui motivo ha dell'assurdo ma è fondato sull'insicurezza di fondo che ho sulle spalle: non accetto il mio corpo che cambia. Non accetto questa pancia, già molto grande, sebbene i kg acquistati siano solo 3 in questo quinto mese. So che crescerà e diventerà enorme perchè ho due creature lì dentro ma ogni volta che mi guardo allo specchio scoppio a piangere pensando che tutto sta cambiando: il mio corpo, la mia anima, la mia vita, i miei sogni ridimensionati. Tutto è cambiato. E mai come in questo periodo la mia migliore amica è mia madre che riesce a comprendere quanto le mie amiche, ancora impegnate quasi tutte a fumare, bere, fare festa, vestirsi, uscire, non possono capire. Non che io abbia tante amiche, mai le ho avute. Io non le chiamo. Perchè quando le chiamo MONOLOGO sulla mia pancia, sulle ecografie, sul fatto che Lui pesa quasi un etto in più di Lei, che ho deciso i nomi ma D. non vuole dirli, che devo controllare il peso ogni giorno che non devo mangiare che..... e odio essere noiosa.


Così me ne sto per conto mio, anche perchè da qualche mese mi hanno messo a completo riposo vista la gravidanza gemellare e nemmeno lavoro. Credo sia una punizione per ammazzare il mio stakanovismo insopportabile lavorativo che dava poco spazio a me stessa e al resto.


Ho comprato un libro su gravidanza e parto: l'ho letto e ho stramaledetto il giorno in cui l'ho acquistato. Meglio l'inconsapevolezza.


Al di là di tutto io li aspetto questi due cosi che ho nella pancia e cercherò di dargli tutti gli strumenti per crescere. Ci proveremo.