sabato 29 settembre 2007
datemi un coltello per rispettare le aspettative
Oggi sono sconvolta e ho bisogno di scrivere. Sono sconvolta di fronte alla meschinità del mondo, alla grettezza della gente, alla poca signorilità e alla stupidità. Quattro punti che ritengo fondamentali. Ho girato per un paio di negozi con l’intenzione di trovare un vestito per il matrimonio, ma nulla. Provato vestiti, pantaloni, giacche. Tutto così poco divertente, tutto così classico, tutto così noioso….ecco la parola giusta è noioso. Entra ed esci dal camerino, entra ed esci…e guardati allo specchio, oh maledetto specchio. Ho la netta impressione che mi sto ammalando di nuovo. Ho avuto questa impressione ieri sera…di fronte all’immagine di me riflessa. Ho preso paura…si ho preso paura perché è qualche giorno che tutto è diventato incontrollato e incontrollabile come se tutto mi stesse scivolando tra le mani… come se come se. Come se fantasmi spediti via da qualche anno stessero tornando tutti, entrando qui e sfasciando tutta una serie di certezze costruite in due tre anni di faticoso lavoro di autoconvinzione. E in questo istante mi rendo conto che non sono mai guarita e che basta un giudizio breve ma tagliente di una persona a cui voglio tanto bene che iniziano a crollare castelli di autoreferenza e di certezza…. Quindi devo rispettare le aspettative.
DEVO RISPETTARE LE ASPETTATIVE.
Si, Stefania.
Rispetta le aspettative.
Mi strazio e sto male.
Una lacrima.
Datemi dei chiodi.
Datemi un coltello.
DEVO RISPETTARE LE ASPETTATIVE.
Si, Stefania.
Rispetta le aspettative.
Mi strazio e sto male.
Una lacrima.
Datemi dei chiodi.
Datemi un coltello.
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