martedì 19 gennaio 2010

Le luci di questa casa che non è mia illuminano la mia giornata un po grigia e senza spunti. Guardo il telefono che muore qui silenzioso mentre fino a qualche istante fa strillava d'una persona a cui non voglio rispondere. Fa sorridere pensare che spesso le persone a cui non vuoi rispondere sono quelle che vedi tutti i giorni o con cui hai condiviso nel passato grandi quadri di vita, pennellate intense, acquerelli di rabbia e in alcuni casi pastelli di quasi amore e pennerelli di tensione. eppure non ho voglia di rispondere per sentir dire sempre le stesse noiosissime banalità da chi, vuoto di se stesso, cerca di riempirsi con il sapere, la passione che ho dentro. Non ho voglia di farmi aspirare dagli altri quanto poco mi resta di questa svuotata anima e di questo andare giornaliero che se non fosse per il mio rientro a casa e lo sguardo dolce e comprensivo di D sarebbe solo frustrazione. Frustrazione per un momento senza stimoli... poi mi fermo, rifletto e penso a quanto sono fortunata. Così il sangue smette di correre alla testa. di girare vorticosamente e le lacrime del sangue di giuda condito con una altra sigaretta mi fanno pensare che no, non posso mollare. Venerdì sera c'è Guccini in concerto e conto i minuti per andar ad ascoltare il mio amato cantore...

Perchè c'è sempre questa tensione verso l infinito?
Perchè non c'è mai una fermata per questo autobus che nella mia testa si definisca ARRIVO ?

Vado a preparare le patate al forno per la cena.
But I'm not a desperate housewife !

Ho cambiato idea sul master.

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