venerdì 7 dicembre 2007

foglie follia

DIMENTICAVO....anche questi sono usciti dalla penna stanotte
"mi ritrovo coperta di foglie follia. Scricchiolo come una vecchia sedia rotta. e vibro come una chitarra scordata. sono sopraffatta dalla razionalità della gente e mi sento maledettamente impotente di fronte a cose che non posso curare. brucio dentro, brucio terribilmente come se mi avessero attizzato un incendio. brucio e mille topi piccoli mi mangiano le membra rimaste intatte dal fuoco e brucio. Avvelenata da alcolici pensieri voglio spegnermi qui."

l'estetista il post cena e i pensieri

FINALMENTE scimmia ste é diventata ste ordinata! Grazie alla mia roby estetista le mie sopracciglia hanno ripreso una phorma femminile e il mio corpo si é tolto di dosso quella cosa inutile e antiestetica chiamata PELO. Iersera cena con i colleghi qui a casa in taverna... direi che è uscita bene (grandi i miei. simpatici gentili cordiali e riservati) ....al di là che mi piace separare nettamente le due stephanie: LAVORO è LAVORO. Lì devo essere dura e molto meno sensibile di quanto sono in realtà altrimenti.... TI SBRANANO.
Uh mercoledì sera panchina tre minuti poi subito gioco. Abbiamo perso tre a due abbastanza onestamente. Erano una squadra phorte... ho giocato media. A sprazzi bene a sprazzi male. Meglio in ricezione che in attacco. Ma vabbè. Devo godermi questo weekend prima del rientro a lavoro... dove avr due tre rognette da sistemare e la phottutissima tesi da preparare senza pc.. E COME SI FA?
Stanotte sveglia ho scritto dopomesi ho scritto folli parole, erano le due e non riuscivo a dormire. PENSIERI....di cui sotto...
"Ricerco all’interno di questo spazio immenso privo di luce e di arredo un posto sicuro, illuminato, caldo, magari noioso e abitudinario ma lo cerco. Mentre un’altra parte di me, quella cattiva, si perde nelle distorte note di chitarra elettrica spaccandosi le orecchie per vivere, almeno dentro, una sorta di inebriante felicità, la felicità del superamento della norma. Ondeggiare tra le note lasciando che eros e thanatos prendano il sopravvento stuprandomi. Come una donna bella e ubriaca imprigionata in un limbo d’ebbrezza. Un’ebbrezza totale. Quindi guardo il braccio destro appoggiato qui e vedo colare il sangue. Come miele, scende liquoroso fino a cadere a terra, sul pavimento. Mentre con la testa cado all’indietro. Un godimento vedere stillare quelle gocce pesanti e bagnarmi quasi fosse il primo vero orgasmo della vita. Secca e ferma guardo il lago a terra. e ci gioco con il piede"