Nel silenzio di questo blog ci stanno in mezzo giornate d'amore. Come la primavera e i fiori rosa fiori di pesco di battisti che cantavo immersa nell'aria di Parigi. Parigi che vale aver paura dell'aereo e vomitare. Che vale la fativa e un ginocchio mezzo rotto. Parigi che vale l'amore e risveglia la voglia di viaggiare, sebbene il risveglio del ritorno alla vita reale fatta di numeri, di tesi, di pianoforte, di esame ecdl advance, di gente pateticamente attaccata al denaro. Un risveglio difficile ma cullato dalle dolci parole dei CCCP ormai colonna sonora insopportabile a forza d'esser ascoltata.
A breve, a quanto sembra, cambierò la mia residenza e trasporterò la mia perenne assenza in una essenza da vivere in due con tutto l imbarazzo che porta con sè la conoscenza e l'imparare, la lingua italiana. Oh, la lingua francese. Splendida e soave, splendida tanto quanto non lo sono, per me, i francesi. I vini francesi, intendo. Sogno ancor oggi un ottimo nero d'avola corposo da sorseggiare alla fine di una opulenta cena fumando l'ultima sigaretta del pacchetto che la gusti come fosse l'ultima tua dose di eroina vera. Ma ho il cuore bianco, come eroina (Afterhours).
Cresce anche l'attesa per i risultati del 12 maggio. Un'altra tortura a fondo nell'anima con una lunga forbice grigia per scoprire se dobbiamo tagliare pezzi di ste per eliminare queste stronze di cellule (zoccole) e per eliminare anche altri sogni, che, con un taglio netto, cadranno in un lunghissimo buco nero.
ma è stasera che vedo tutto nero. semplicemente perchè qui è solo rosso, ma rosso di un comunismo incrostato e reietto. d'un co(ns)munismo che non m'appartiene più. Produci Consuma Crepa
Devo compare una lavatrice. Lavami via, lavami via.
Lava via lo sporco e fammi dimenticare i dieci fottuti piani.
Giraci attorno, no ciurcuiscili. Guardali desiderali, abbattili.
Torna indietro. Tradiscili ma poi aspirali. Ingoiali.
E ripetiti: sei una Puttana, ma non è grave.
E' solo il mestiere più antico del mondo, dice mio Padre.