giovedì 26 febbraio 2009

IL PIACERE

Perchè non si può dire la parola "mi piaci" senza scatenare un casino? Allora a questo punto vado a cercare il significato della parola pe capire se forse sono io che ne faccio un uso improprio
Da wikipedia:
"Il piacere è un sentimento o una esperienza che corrisponde alla percezione di una condizione positiva, fisica o psicologica, proveniente dall'organismo."
Condivido. Alle volte dico "mi piaci, mi piace" per indicare qualcosa o qualcuno con cui sto bene ma il piacere non implica nè la parola "IMPEGNO" nè la lunga frase "DEVI SPOSARMI E VIVERE TUTTA LA VITA CON ME STRETTO STRETTO SENZA MAI STARE CON ALCUN ALTRA" nemmeno poi "VOGLIO INVADERE IL TUO CUORE E SPAZZARE VIA TUTTO QUELLO CHE C'E' DENTRO PERCHE' DEVO STARCI SOLO IO".
Piacere per me vuol dire stare bene e sentirmi felice. Sorridere senza pensare a null'altro, alle conseguenze, non essere per un momento paranoica. Piacere è quando una persona ti sfiora e tremi perchè il contatto ti ha dato delle emozioni. Piacere è parlare, bere vino rosso, ridere, sorridere, salutarsi, sparare cazzate e condividere cose belle e si, pure brutte. Piacere è fare all'amore dimenticandosi il proprio corpo e scoppiare in mille orgasmi che non sono dati dall'amore in se' ma dall amore per se' (ma questa è una altra cosa)
(Sottofondo - Franco Battiato - prospettiva Nievski)
Però poi ci sono i risvolti: il pensare, il desiderare. E non puoi toglierlo. Se mi piaci, se mi piace (perchè poi è riferito a cose/persone) io ti desidero. Magari per un minuto, per un FRAMMENTO, magari nel sogno o nella carne. ma non puoi toglierlo o fare finta che non esista, ma questo non include impegno. Include SOLO il mio, di impegno. Il desiderio, poi. Non è legato solo alla carne. Può essere legato anche solo alla dimensione ludica di avere la "proprietà" di qualcosa/qualcuno solo per pochi minuti.
(Marta sui Tubi - l'abbandono)
Si può dire "mi piaci" anche ad una donna senza cadere nella banalità della bisessualità. E' una frasetta talmente poliedrica che la posso dire anche a me stessa (che sforzo) allo specchio.
(Luigi Tenco - quello che conta)
Il concetto, il succo di questo limone che mi spremo amaro in bocca e degusto con avidità e acidità, è semplice: ho voglia di poter dire quello che voglio senza intaccare i sentimenti o le volontà altrui semplicemente perchè la mia volontà non implica quella altrui. Se poi manco di rispetto mi venga detto e faccio un passo indietro.
(Occhi Bassi - TARM)
ma anche
(La grande scritta Coop - lelucidellacentraleelettrica)
e concludo dicendo una frase banale ma che spesso ricorre in questo blog:
PERCHE' CHI HA I DENTI NON HA IL PANE
e CHI HA HA IL PANE NON HA I DENTI.
"Ti" (ipotetico) ho fatto un regalo che non sai e che non puoi scartare.
Accettalo.
Termino con
(BABY FIDUCIA - AFTERHOURS) con la frase
IL FUOCO E' BELLO, SI MA BRUCIA, MIA VERGINE, BABY, FIDUCIA.
A buon intenditore, tante parole.