alberi dii muschio
inumidiscono la mia pelle
giovani pensieri
sono favella per i miei momenti
petali di rosa
mi accarezzano nel sogno
e di candore
mi vestono
ampie distese
colline verdeggianti
mi apaprtengono
stanotte
correndo camminando passeggiando scappando
arrivo in una casa
interamente ricoperta
di alberi popolata
di rose vestita
dalla finestra un viso
una espressione di lutto
un presagio
un grido
un'allarme
abbracciami, finché puoi
ti stringo, finché posso.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
torno da nuova york e cosa trovoooooo i deliri della ste!
belli, molto belli mi piacciono. sembrano quelli di tanti anni fa. oh, come adoro la regressione....
certo é che al di la' di tutto alcune immagini spaventano non poco ma sono tue, sei proprio tu. in tutto il tuo splendore buio. nelle tue parole ho sempre visto l'ideale della scrittura buia ma profonda, che accende fuochi invece di spengerli. come nelle fitte mail che ci siam scambiati nell'inverno del 2002 quando tutti erano troppo occupati per occuparsi di te e hai trovato in me una sorta di nascondiglio. le conservo tutte quelle mail (e le usero' contro di te) e sono lo specchio dell'anima pensante che sei, della donna delirante che sei, della persona profonda che ho conosciuto e che, tu voglia o no, non cambierà mai.
welcome back luke
e grazie per le parole, insane ma belle. non fomentare la mia follia!
mi sono imbattuto per sbaglio in queste parole, in questo sito, in questo soggetto che come vedo si chiama ste. come mi sento vicino a certe cose. come mi sento vicino. voglio un mantello nero anchio per nascondermi.
Sei una luminosa rosa nera...
una rosa nera dalle foglie secche.
scricchiolo.
Posta un commento