martedì 15 gennaio 2013

Il t(ri)onfo sgammaticale.

Nevischiava stamattina: frammisto acqua gelatinosa.
Tendo ad autoimpormi delle regole per poi impegnarmi a non rispettarle nell'assoluto e spesso mi rendo conto di non essere la sola. Sarà che è l'unica modalità che oggi posso conoscere per trasgredire. E nella wetanima che mi ritrovo scopro che la muffa intacca sia l'umido ma anche il frigido. Una sorta di yin e yang autoprodotto da unico ventre, il mio.

Autolesionimo letterario. Si, frustatemi con grammatiche sbagliate e antologie di poesie mal scritte. Picchiatemi con bastoni di racconti ottocenteschi e intrecci fle(u)ssuosi di coscienza alla Wolf, Virginia. 
Schiaffeggiatemi con joyciani eroi e poi lasciatemi lì, abbandonata ad una fabula di una dea bendata con pizzo, la fortuna. 
Sfortunata me. Sfasata me. (S)fottuta me.

Oggi Bibi ha fatto un vaccino. Non ha nemmeno pianto.
Bambina coraggiosa in modo inversamente proporzionale alla madre.
Che, al solito, si consuma in ana autoreferenzialità codarda.

Mi ami? (cccp docet)

lunedì 14 gennaio 2013

e' una giornata come tante altre questa: sveglia fisioterapia di Alberto, rientro a casa, pappa ai bambini, flirtare con se stessi e con lo specchio. Flirtare con chi capita e decapita te stesso e il tuo charme. Ho una sensazione di bastoncino tra i denti anzi di verdurina tra i denti. Una sorta di fastidio sassolino nella scarpa di cui mi devo liberare.

Esistono varie categorie di amicizie. Quelle vere, quelle finte, qulle che sono tutti grandi amici, quelli che di amici non ne hanno. Quelle che.

Io non ho mai avuto moltissime amiche per non parlare degli amici maschi con i quali regolarmente l amicizia andava a puttane. In questi mesi terribili con albi la scrematura è stata netta Nettissima.

E ho scoperto invece, di avere più amicizie di quelle che credevo.

Sorrido a riguardo.

Davvero, sono amata.

venerdì 11 gennaio 2013

Dante

Copiosamente oggi mi sento frustata da un vento che non c'è consapevole del girone dantesco in cui mi sto andando a cacciare. Una sorta di canto quinto della mia anima stonata.

giovedì 10 gennaio 2013

Sono tornata, abbiate paura di me.

Sono madre, ora. Di due figli. Di cui uno disabile. Diversamente abile non dormototato come cazzo lo volete chiamare. Ho superato le sofferenze più terribili. Che, quelle da me tanto scritte in questo blog negli anni, a confronto sono mere cretinate.

Questo mi ha fatto diventare una DONNA vera. Con molte meno paura senza banalità nè incertezze. Mi sono autosvezzata da quello che credevo essere la vita vera. No, la vita vera è una altra. E' quella di tutti i quei bambini che ho visto soffrire in questi mesi. La vita vera è sospirare per un sorriso per una lacrima per un abbraccio per un gesto semplice.

La vita vera è imparare a barare.

Sono tornata, abbiate paura di me