Sono uscite le date degli appelli degli esami e sento che si avvicina il momento di riprendere in mano i libri e mettersi seriamente a chiudere questi ultimi tre per dedicarsi poi alla tesi...oggi é stata una giornata di stranezza. troppe parole perse nell'aria, troppi discorsi e troppe persone che parlano senza nulla sapere, senza nulla conoscere. Mi hanno dato della presuntuosa: in certi casi si deve vendere la pelle dell'orso senza averla. Si chiama RELAZIONARSI e chi non lo sa fare vive di invidia e di corrosione per un se' imperfetto. Anch'io, ahimé sono imperfetta ma di questa negatività sto cercando di farne tesoro per crescere e perfezionare.
Che discorso é ? Probabilmente la stanchezza mi sta distruggendo e sebbene sia venerdì ho deciso di fare serata relax e riposo. Non ho alcuna voglia di mettermi in mezzo al casino: stasera ho solo cocci da raccogliere. Ma non cocci di tristezza cocci di necessaria riflessione. Perchè si é bene accartocciarsi tra la gente, farsi fottere dal circuito della festa...ma alcune volte sento un bisogno quasi faticoso da accettare di solitudine. (E' stupendo conquistare la certezza che la solitudine è un valore BLUVERTIGO). Costruirsi attorno dei castelli di rabbia (sabbia) per socchiudere pensieri.
Penso al vetro. Al vetro che taglia. A delle lacrime di sangue. Ad un pavimento bianco con delle gocce di sangue che scivolano lungo esso. Ad una faccia appoggiata al pavimento bianco anch'essa bianca. Ad un braccio. Una immagine che si sussegue e della cenere che scende e del fumo che si alza da un portacenere malato. Malato.
Mi abbandono all'acqua calda che schiarisce le menti.
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