venerdì 23 ottobre 2009
Deflagra in un suono spaventevole l’inizio di in your room mentre il sangue cola dalle dita mangiucchiate e la necessità di compensare questo dolore interiore con altrettanto dolore fisico viene interrotta da sprazzi di note, urlanti, gracchianti funeree nenie. M’accorgo di non aver abbandonato il masochismo che sonoramente esplode ad ogni attimo in cui non controllo il mio es che strasborda dalla pareti dell’anima e diventa un problema da gestire per le mille necessità che porta con se. Tra le quali scrivere. Ascoltare i depeche mode. (S)venire. Annullare tutti pensieri che non siano incipriati. Appoggio la mia mano sulla fronte in attesa di sentire uscire qualcosa: uno sprazzo di intelligenza, una umidissima frazione di secondo che mi faccio capire che non ho frigidità d’intelletto ma fragilità di pensiero. Crepitano sotto di me i pezzi di vetro che il mio amore mi ha regalato per tagliarmi meglio mentre un piatto di porcellana si muove sul tavolo. Ed inizia behind the wheel per mettermi paura di parole. Cala il silenzio perché nulla al confronto può essere proferito. Ho solo tanta voglia di scriverci su, come sapevo fare e forse non so più.
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