lunedì 26 gennaio 2009

Pensieri e ancora pensieri.
mezzora di lettura di breakin dawn
mezzora di esercizi al pianoforte
hanon n. 5, devo sciogliere i polsi altrimenti mi fanno male.
Non chiamo D., voglio aspettare, voglio resistere, voglio dargli fiato.
So che sta bene, che non ha più la febbre.
Non posso continuare a stargli attaccata come una mamma: "bevi, mangia la frutta, copriti, vestiti". ha 32 anni.
Non voglio neanche più continuare a dargli peso e andare ogni due giorni a casa SUA. Quella é casa sua, non nostra e non so, ma sebbene io lì ci stia ottimamente .... forse è giusto che mi stacchi... questo non vuol dire non amare... vuol dire solo far respirare, cercare di essere meno gelosa, meno inquetante e magari dedicarmi più a me stessa che alla possessività.
Domani si rientra in ufficio: devo persino scrivermi le cose che devo fare, da quante ne devo fare... perderò qualcosa per strada, perderò qualcosa per strada.
Me stessa.

1 commento:

Franco Zaio ha detto...

Quel "me stessa" legatelo in qualche modo, portatelo sempre dietro, come la carta di credito, i documenti, ecco. Un documento di identità :-) Sappi che qui a Genova hai un fans club. Forza Ste.