Casa di milano. Interno giorno. Divano rosso scuro, nuove scarpe tacco 10 rosse fuoco e di vernice stanno attorcigliando il mio ego in spirali di autoreferenzialità. M è silenzioso. Iersera lunga telefonata con D ed invito fuori per giovedì. Ci vado. Enjoy myself is the rule. Ora devo decidere se uscire a passeggiare ancora e dilapidare il portafoglio in modo consistente (ancora) oppure se stare qui in relax. Devo anche lavarmi i capelli... sistemare un pochino la mia persona. Non so come mai ma ho la nettissima sensazione che probabilmente domani lui non verrà. la sensazione è netta e dovuta proprio ai suoi silenzi poco attenti ... probabilmente non ha mai avuto a che fare con una donna, comunque una donna come me. Convinta, decisa, in carriera, nello studio con più cose e i piedi piantatissimi nel suolo. Eppure questa sono e, se non accetta la sottoscritta com'è, che si fotta. Che poi non è scritto niente. Non dobbiamo fare niente. Niente è deciso e nel momento in cui non dovessimo andare d'accordo graziaiddio abbiamo la possibilità di non condividere nulla.,. di vederci ...domani e basta. Di chiudere i rapporti. Perfortuna c'è libertà. LIBERTA' LIBERTA'. E in questa situazione la persona libera sono IO.... la casa mia i pensieri sono miei. E' tutto mio.
Io voglio tutto, cercherò di prendere tutto. Avro' tutto. Proverò ad avere tutto. Per poi trovarmi nelle mani niente, mani scarne, mani dall'aspetto consumato di chi troppe penne ha tenuto in mano, di chi troppi fogli ha visto passare sotto di se', di chi ha comunque e dovunque FATTO troppo. di chi ha digitato a lungo tasti di pc usando fantasia e non per realizzare pensieri nascosti. Pensieri che comunque nessuno potrebbe accettare perchè la sottoscritta deve averne solo di razionali: dettati dalla vita di tutti i giorni, dettati dalla professione, dettati dallo studio. Invece no: la follia regna sovrana e si sviluppa in tanti piccoli sogni. Attaccati, incrostati alla parete come piccole vecchie gocce di sangue...le tolgo una ad una con le unghie. E sotto esse resta lo sporco. Devo pulire lo sporco che si sta radicando in me...devo pulire questo velo che si sta appoggiando....velo di mentitore, velo di fedifraga. velo di nullità. Di una storia buttata nel cesso e di mille da iniziare. Velo di lussuria e di superbia.
Ungaretti suggerisce: si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.
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